Son Max & Ivan, vecchi nemici,
parlan tanto, ma in realtà son grandi amici,
quando li guardiamo siamo tutti felici,
Fanno sparire la tristezza dei giorni grigi.
Sono Max!
Sono Ivan!
Siamo qui per farvi divertire!
Lo show hai inizio!
Non state lì a poltrire,
toglietevi lo sfizio!
-Non so te, ma mi sento senmpre più idiota...-
-A chi lo dici...-
Come cominciò tutto...
-Silenzio in aula! Silenzio in aula!- una voce gracchiante intimava i presenti al silenzio.
Il martello picchiò un paio di volte.
-Allora, siamo qui oggi per dedicarci alla causa riguardante il furto Pokèmon avvenuto a…-
Ehm…no, credo di aver sbagliato sala…
Coff, coff…Ma dov’era…Forse qui dietro…, no…
Sean, mi avevi detto che era quella sala!
Sean (fuori campo): eeh, può essere che mi sia sbagliato….
Idiota! Non ricordo dov’è!!
Non c’è una mappa? Qualcosa del genere…Oh! Eccola, eccola, l’ho trovata!
Ahem, dicevamo…
Nella sala regnava il casino più totale.
-Dov’è il giudice!?
-Ho richiesto un’udienza per il mio cliente e voglia che abbia inizio ADESSO!
-M…Moko-chan, su…calma…
-Silenzio!!- qualcuno (finalmente) chiamò tutti all’ordine –Il giudice sta per entrare!- annunciò severo.
Dal fondo della sala entrò uno strano figuro, che indossava una lunga tunica nera, con tanto di cappuccio tirato sulla testa, e sotto indossava…
-Ma porta un paio di pantaloncini corti!
…Bermuda celesti…
-Ma quelle…quelle sono….INFRADITO!?
…E infradito giallo shock.
-Ma non è possibile!
Il giudice, dal canto suo, si sedette al suo posto e fissò i presenti. Tossicchiò un paio di volte e poi, dopo aver sistemato qualche foglio, picchiò il martello.
-Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimo…-
-Coff, coff…ehm…signor giudice, siamo qui per un’udienza…- lo corresse uno degli spettatori.
-Ah, si, pardon. Sono con il pensiero alla mia casetta sul mare che mi attende- sorrise il giudice per risposta –Comunque, senza indugi, ricominciamo…Ecco, dov’eravamo…Ah, Siamo qui oggi per parlare del caso di…degradazione di immagine pubblica da parte di Ivan recata ai danni della persona di Max!?-
-Si vostro onore.-
-ANCORA!?-
-Ma come ancora?- si agitò Max sulla sedia –Sarà capitato solo un paio di volte!-
-Diciassette. Per non contare i casi di…- lesse qualche scartoffia –Furto di caramelle gommose, tamponamento con cavalli da giostra, rimozione involuta di baffi e scambio di simboli sulla divisa- sbuffò –Dovrei prendermi una vacanza.-
-Vostro Onore! Non è colpa di Max se quell’energumeno sfrutta il suo carattere per prenderlo in giro di fronte alle sue reclute!-
-
Ex, reclute- precisò Ivan dall’altra parte, al che Max cominciò a piagnucolare, mentre Momoko, il suo avvocato, tentava di difenderlo.
-Obiezione vostro onore!- s’intromise l’avvenente Shelly, avvocato della controparte –Il mio cliente si prende su Max solo una piccola parte di vendetta personale.-
-Esatto. E poi non ho ancora digerito la storia delle caramelle gommose!-
-SILENZIO IN AULA!- sbraitò il giudice alterato, alzandosi in piedi di scatto –Oh…la schiena…Dolore…- balbettò risedendosi a velocità tartaruga –Sono troppo vecchio per certe cose…-
-Mi scusi, ma chi è lei che continua a fare il deficiente lì sopra!?- urlò Momoko infuriata, mentre Max tentava di calmarla.
-Chi sono?- chiese l’uomo, al che si tolse il cappello, rivelando la sua vera identità.
-SIG. MARINO!- urlarono esasperati i presenti, soprattutto Ivan, che sbattè la testa contro il tavolo.
-Esatto, ma non è tutto.- assunse un’aria seria. Il moro lo fissò stranulato (e disperato) –In verità io…- ohohoh come mi piace quando sale la suspance! –Io…-
-E parla, impomatato!- lo rimbeccò Max.
-Parla per te, Tutankamon!- ribattè Ivan.
-E FATEMI PARLARE!- si arrabbiò il Sig. Marino –in realtà Ivan…- sospirò –Io…Io sono tuo padre!-
Ivan cadde dalla sedia.
-E non ti ho detto tutto…- continuò, sempre più serio –Peeko è tua madre!-
Tutta la sala cadde a terra.
-Era una calda giornata di Agosto quando Peeko, accaldata…-
-MA INSOMMA! UN MINIMO DI SERIETA’!- urlò Ivan rosso peggio di un charmender, mentre Max se la faceva addosso dalle risate.
-Ma figliolo, perché non vuoi sentire la storia di come sei nato?-
-Vero, tesoro, voglio sentirla anche io!- si illuminò Shelly.
-SCANDALO!- urlò Momoko –L’avvocato è amante dell’imputato! E’ incredibile! Propongo di annullare l’udienza!-
-E…e io?- chiese Max piagnucolando.
-Zitto tu, che abbiamo perso in partenza! E poi anche noi siamo amanti, se non concludiamo in fretta non finiamo più!-
-Da quando siamo amanti!?-
-IDIOTA!-
-Signor giudice! E’ inconcepibile! L’avvocato sta tentando di accoppare l’imputato! Propongo di annullare l’udienza!-
-Ma Shelly…!-
-Zitto che quelli si sono comprati il giudice con 5 lecca lecca e una dentiera nuova!-
-D’oh, ma perché non c’è mai un po’ di romanticismo tra noi due?- chiese Ivan piangendo.
Improvvisamente entrò Sean (Tu! Brutto idiota che da informazioni sbagliate!) coff, coff, ehm…Travestito da poliziotto, che andò a parlare in privato con il giudice.
Un’ora dopo, tra lamentele generali, il giudice si alzò in piedi, battendo il martello.
-PEE!
-Oh Santo Cielo, Peeko, tesoro! Cosa ho fatto?- si disperò l’uomo, che per sbaglio aveva sbattuto lei sul tavolo.
-Mamma! No! Non ci lasciare!- si aggiunse Ivan, con le lacrime agli occhi.
-Ma Ivan, insomma!- lo richiamò Momoko dall’altra parte.
-Eh? Scusa, è che mi sono calato nella parte…- si scusò il moro, risedendosi.
Il giudice tossì un paio di volte, poi parlò –Ehm, Ehm…Come mi ha appena detto il poliziotto qui presente…-
-Ma è Sean!- si lamentarono tutti.
-Come ha detto il poliziotto qui presente, c’è un’unica sentenza a questa udienza! (ohohohohoh, ho fatto la rima!)- proseguì il Sig. Marino ignorando le proteste –Ossia che i due imputati partecipino, per rimediare ai loro errori, al programma per bambini “Giochiamo con sfere rosse e blu!” realizzato da una certa Viola!-
-CHI?- Max si alzò incredulo.
-COSA?- Ivan fece lo stesso.
-Ehiehi, calmi tutti,- intervenne la diretta interessata –Mi è stato appositamente richiesto. Quindi ho sfruttato i fondi Magma e ho creato la stazione televisiva. E dato che vi voglio tanto bene, per portare a casa dei soldi, paparino, vi offro del lavoro, e vi lamentate pure! Che ingrati!-
-Tu piccola…- urlarono in coro Ivan e Max –VIENI QUI!- e cominciarono ad inseguirla, ma lei prontamente sparì con un Teletrasporto.
-Bhe, credo che l’udienza sia terminata.- elargì il Sig. Marino –Me ne vado alla mia casetta sul mare a prendere il sole, alla prossima!- e se ne andò.
Shelly e Momoko si guardarono.
-Bhe, non abbiamo più nulla da fare qui, Shelly.- disse Momoko.
-Vero, Momoko.- disse Shelly.
E se ne andarono pure loro.
