CITAZIONE (~•Suzuna-sensei @ 6/3/2010, 19:29)
è molto lunga ma è anche molto bella *_*
thanks ^^
in effetti l'ho dovuta suddividere in 3 per via della lunghezza...
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"Celebi.." disse quasi in un sussurro la ragazza "Il mio nome è Eri, sono venuta per catturarti"
Il Pokémon psico-erba la guardò impassibile, era stato nel futuro e nel passato, sapeva benissimo quello che sarebbe accaduto e non si mosse. Eri osservò per un istante il Pokémon leggendario e tirò fuori una Pokéball
"Ti prego, voglio solamente il tuo aiuto.." disse la ragazza mentre il piccolo Pokémon volò in direzione della Pokéball, premette il pulsante al centro e si fece catturare. La ragazza osservò per un istante la sfera che teneva in mano, era stato fin troppo facile catturare Celebi ma non le importava. Finalmente poteva tornare nel passato e salvare Aron.
Fece uscire dalla sfera il Pokémon appena catturato e lo osservò in silenzio
"Portami nel passato, prima che Aron muoia" disse con un filo di voce la ragazza e Celebi cominciò a preparare il viaggio attraverso il tempo. Eri chiuse gli occhi mentre una fortissima luce avvolgeva i due.
Appena la luce sparì aprì nuovamente gli occhi ritrovandosi all'esterno di una piccola città: era tornata a Fiordoropoli, la sua città natale.
Riconobbe immediatamente l'enorme torre radio, il gigantesco centro commerciale pieno di prodotti per Pokémon, il coloratissimo Casinò e le varie case tra cui era cresciuta. Le sembrava di mancare da casa da un infinità di tempo ma non aveva tempo per pensare a quello, doveva trovare immediatamente Aron. Richiamò nella sua Pokéball il piccolo Celebi e corse verso la città. Le enormi case si susseguivano una dietro l'altra, la palestra Pokémon era totalmente differente dalle altre costruzioni e il centro medico per Pokémon era sempre affollatissimo. Cominciò a cercare dai luoghi che Aron frequentava più spesso ma nemmeno in quei luoghi lo trovò. Guardò il suo Pokégear: segnava le 16 in punto. Aveva solamente un ora per trovarlo prima che si dirigesse alla terrazza del centro commerciale. La sua era una corsa disperata.
Ricordava tutto con estrema precisione: quel giorno si erano dati appuntamento sulla terrazza del centro commerciale ma lui era stato ucciso nei sotterranei della città. Quel giorno lei l'aveva atteso per ore sulla terrazza osservando il cielo limpido e le poche nuvole bianche che coloravano il cielo. Fu per un istante ma lo vide: si stava dirigendo verso l'entrata dei sotterranei.
"Aron!" lo chiamò a gran voce e il ragazzo si girò
"Eri" disse sorpreso il ragazzo nel vederla li, senza pensarci un istante la ragazza lo abbracciò mentre le lacrime le rigavano il viso
"Che ti prende? Credevo di trovarti sulla terrazza" disse Aron sorpreso dalla reazione della ragazza
Eri alzò lo sguardo e lo osservò: i suoi capelli biondi si muovevano per via del vento e gli occhi azzurri erano limpidi come il cielo
"Avevo voglia di vederti.. prima di andare sulla terrazza" disse in un sussurro Eri mentre Aron l'abbracciò. Restarono cosi per diversi minuti finché il ragazzo non propose di andare a fare una passeggiata, Eri rimase un attimo perplessa ma poi si decise: indubbiamente era meglio allontanarsi dai sotterranei.
Parlarono a lungo di vari temi percorrendo le affollate stradine di Fiordoropoli. Dovunque guardasse vedeva persone, case, strade, automobili e rumori che ravvivavano la città. Non le importava più di nulla, voleva solamente restare al fianco di Aron sicura che, nonostante avesse interferito nel passato, lo avrebbe trovato nel suo futuro. Si fermò un istante pensando che, sulla terrazza del centro commerciale, la lei del passato continuava ad aspettarlo. Sorrise e raggiunse il ragazzo che la guardò con fare interrogativo. Era sicura che il suo piano era andato in porto, era sicura che lo avrebbe rivisto una volta tornata indietro.
"Ti va di bere qualcosa?" domandò improvvisamente il ragazzo
"Eh? Ah.. si.. grazie" disse sorpresa Eri
"Cosa vuoi da bere?" chiese nuovamente Aron "Un the alla pesca, vero?"
"Si, grazie"
"Aspettami qui. Vado a prenderlo e torno" disse il ragazzo
Eri lo guardò attraversare la strada per raggiungere il bar dalla parte opposta, chiuse gli occhi per assaporare quel momento di gioia: finalmente potevano stare nuovamente insieme, finalmente le cose potevano tornare come un tempo. Riaprì gli occhi per osservare il ragazzo che tornava da lei. Aveva in mano due lattine: una di the alla pesca e una d'aranciata. Era ormai a metà strada quando un automobile lo investì davanti agli occhi della ragazza. Urlò di rabbia e di paura. Come poteva essere morto dopo che lo aveva salvato da morte certa nei sotterranei? Infondo lei veniva del futuro e sapeva come salvare il ragazzo.
Corse da lui mentre l'auto si fermò e l'autista restò paralizzato nel vedere la scena che aveva davanti. Eri osservò il ragazzo e lo chiamò a lungo ma lui non rispondeva. Il sangue aveva tinto la strada di un colore rosso acceso mentre tutti i passanti restarono fermi ad osservare la scena che avevano davanti. L'ambulanza arrivò in pochi minuti ma per Aron non ci fu nulla da fare: era morto. Era nuovamente morto.
Eri s'allontanò in silenzio sconvolta. Aveva fatto un viaggio nel tempo per evitare che il ragazzo morisse e, nonostante i suoi sforzi, lui era morto lo stesso. Batté un pugno pieno di rabbia contro un muro mentre le lacrime ripresero a rigarle il viso.
Improvvisamente Celebi uscì dalla sua Pokéball ed Eri lo guardò con rabbia
"Non è giusto!" urlò la ragazza "Lui non doveva morire!"
Il Pokémon psico-erba abbassò lo sguardo mentre la ragazza voltò le spalle al piccolo Pokémon
"Portami nuovamente indietro nel tempo" disse con rabbia l'allenatrice e Celebi fu costretto ad obbedire.
Eri e Celebi si trovarono nuovamente a Fiordoropoli e il Pokégear segnava le 16 in punto. L'allenatrice richiamò nella sua Pokéball il piccolo Pokémon e nuovamente corse al centro della città: questa volta sapeva dove trovare il ragazzo.
Come previsto lo trovò all'ingresso dei sotterranei
"Aron!" lo chiamò a gran voce e il ragazzo si girò
"Eri" disse sorpreso il ragazzo nel vederla li
"Andiamo.. andiamo via da qui..." disse col fiatone la ragazza mentre Aron la osservò sorpreso
"Credevo che volessi andare alla terrazza del centro commerciale"
"Ho cambiato idea, non voglio più andarci" ammise la ragazza prendendolo per mano "Andiamo da qualche altra parte"
"Va bene.." disse sorpreso il ragazzo vedendo il gesto dell'amica "Ti va qualcosa da bere?"
"No.. per ora è meglio evitare di bere qualcosa" disse preoccupata Eri
"Va bene... come vuoi" disse deluso Aron
Girarono per la città gremita di gente mentre Aron parlava di quanto gli era successo in quei giorni. Ma Eri non lo ascoltava minimamente, il suo unico pensiero era rivolto a salvarlo. A salvarlo dalla morte che gli era destinata. Guardò il Pokégear che segnava quasi le 17.
"Non sarebbe meglio tornare a casa?" domandò preoccupata l'amica
"Ma è ancora presto!" si lagnò Aron
"Si.. ma.." cominciò Eri mentre in sottofondo si sentivano degli spari
"Che succede laggiù?" domandò immediatamente Aron correndo nella direzione dove aveva udito lo sparo. Al primo ne seguirono altri mentre la popolazione fuggiva terrorizzata.
"Aroonn! Fermati!" gridò Eri seguendo l'amico
Senza rendersene conto Aron precedette l'amica e si trovò sul luogo dello sparo: il Team Rocket stava conducendo una lotta armata contro la polizia. Fu una pallottola vagante proveniente da una delle due fazioni rivali a colpire il ragazzo.
Quando Eri arrivò vide il ragazzo accasciarsi a terra col sangue che formò un immensa macchia rossa per terra. S'inginocchiò e pianse. Nuovamente non era riuscita a salvarlo. Aveva fallito ancora.
Andò via da quel posto e tornò nel luogo in cui era tornata indietro nel tempo. Non aveva più lacrime ma solamente rabbia. Rabbia perché non riusciva a salvare la persona a cui voleva bene. Sbatté nuovamente il pugno sull'albero la vicino maledicendosi.
Provò altre innumerevoli volte a salvare il ragazzo ma ogni volta il suo tentativo finiva con la morte del ragazzo e nell'ennesimo fallimento da parte sua.
Disperata si sedette sotto l'albero mentre Celebi le svolazzava attorno
"Perché...?" domandò con un filo di voce la ragazza "Perché...?"
Celebi la guardò comprensivo
"Perché non riesco a salvarlo? L'ho portato via dai sotterranei, non gli ho fatto attraversare la strada, ci siamo allontanati dal luogo della sparatoria e abbiamo evitato tutti gli altri luoghi possibili eppure... ogni volta lui è morto!!" disse singhiozzando Eri mentre Celebi le si avvicinò per la prima volta da quando la ragazza l'aveva catturato. Il piccolo Pokémon psico-erba le asciugò le lacrime e si sedette accanto a lei
"Perché...?" ripeté nuovamente la ragazza dopo essersi tranquillizzata un po'.
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Asuka si bloccò dalla lettura ponendosi la stessa domanda della protagonista del libro: perché Eri non riusciva a salvare Aron nonostante tutti i suoi tentativi? Non sapeva spiegarselo. E se pure lei avesse tentato di fare il viaggio nel tempo e avesse ottenuto gli stessi risultati della protagonista?
Si alzò dalla sedia dirigendosi verso la finestra. Osservò il cielo stellato e la luna. I suoi due Pokémon la raggiunsero e la guardarono preoccupati
"Una volta ho letto su un libro che non si può interferire con gli eventi del passato.. se mai lo si facesse ci potrebbero essere delle gravi conseguenze nel futuro.." spiegò la ragazza "Eppure si narra di un essere umano diventato Pokémon che è riuscito nell'impresa di cambiare il passato e il futuro.. allora perché la protagonista del libro non ci riesce? Qual è il motivo?"
Pikachu le saltò sopra la spalla e osservò il panorama oltre la finestra.
"Se non c'è riuscita Eri, come potrei riuscirci io? Ho avuto un idea davvero stupida... eppure vorrei tornare indietro e salvarlo.."
Il Pokémon elettrico abbasso la testa mentre Eevee si sedette pazientemente accanto alle gambe della sua allenatrice
"Se solamente lo avessi saputo forse le cose sarebbero andate diversamente.. se ci ripenso ora mi viene una rabbia!" ammise Asuka mentre le lacrime cominciarono a scenderle "Eravamo nella stessa città senza nemmeno saperlo! Avremmo potuto incontrarci, anche per caso e invece.."
Si girò guardando l'enorme stanza della biblioteca
"Sembra solamente ieri eppure sono già passati 3 giorni..." pensò la ragazza "Eravamo a Rupepoli..
.. una città da tempo insediata dal Team Galassia. Li vi si era stabilito costruendo una base camuffata a modo per impedire a chiunque di venirne a conoscenza. Molti Pokémon sparivano misteriosamente ma tutti i cittadini temevano il Team Galassia e il loro capo quindi non osavano ribellarsi. Shin in quei giorni si trovava li e a sua insaputa, pure Asuka era in quella città. Li vi era una palestra Pokémon e l'obiettivo dei due era quello di battere il capo palestra Marzia ed ottenere la medaglia.
Mentre Asuka si era fermata in città e sfidava la capo palestra, Shin aveva deciso di unirsi ad un piccolo gruppo di allenatori per penetrare nella basa del Team Galassia. Quando Shin restò solo per impedire a qualunque membro dell'organizzazione di fuggire gli avevano sparato. Era morto in un istante, in un mare di sangue. In quello stesso istante Asuka riceveva la sua medaglia da Marzia.
Subito dopo l'incontro la ragazza si era diretta al centro medico per Pokémon per rimettere in sesto la sua squadra ed aveva ottenuto la notizia. In città era avvenuta una sparatoria ed un ragazzo era morto. Il pensiero dell'amico le sfiorò la mente e divenne pallida, poi arrivò la notiza in televisione. Avevano riconosciuto il corpo del ragazzo: si chiamava Shin.
Scoppiò immediatamente a piangere mentre l'infermiera Joy cercò, inutilmente, di calmarla. Passarono alcune ore e l'allenatrice decise di tornare a casa il più in fretta possibilmente. Richiamò dalla sua sfera Poké Staraptor e insieme volarono a casa.
Arrivarono a Giubilopoli in poche ore e la notizia della morte di Shin era già sulla bocca di tutti. Si diresse a casa ma si bloccò a metà strada. Casa sua era vicina a quella di Shin e lei non aveva il coraggio di affrontare i genitori dell'amico: era sicura che sarebbe scoppiata a piangere ancor di più. Tirò fuori dai pantaloni una Pokéball e la osservò.
La Pokéball conteneva un piccolo Pikachu: quello era stato l'ultimo regalo da parte del ragazzo per lei. Riprese a piangere pensando all'amico. Senza curarsene corse via da quel posto che le ricordava Shin. Indossava ancora i pantaloni da ginnastica e una maglietta a manico corto del tutto sporchi di terra: erano i vestiti da viaggio. Se solamente avesse saputo prima che Shin si trovava in quella città l'avrebbe distratto dalla sua idea e adesso forse sarebbe ancora vivo. Corse a perdifiato senza sapere la sua destinazione, si lasciava trasportare dalle gambe e senza rendersene conto arrivò a Canalipoli...
.. e poi il resto lo sapete... sono entrata in biblioteca e ho cominciato a leggere quello strano libro" raccontò Asuka ai suoi due Pokémon mentre tremava "Non ho potuto fare nulla per lui.. e domani.. ci sarà il suo funerale.."
Mentre Pikachu cercava di sollevare il morale alla sua allenatrice, Eevee tornò vicino al piccolo tavolino e osservò incuriosito il libro
"Volete che finisca di leggerlo?" domandò ai due Pokémon ma in realtà lo domandò a se stessa, i due fecero un cenno affermativo
"Va bene... vediamo.. dov'ero arrivata? Ah si.."