il ritorno del cappellaio. alla ricerca di zoroak

Dopo la sconfitta delle tenebre create da darkray, il cappellaio aveva fatto perdere le sue traccie. La perdita di un leggendario e della possibilità di scoprire il lato più mlavagio del mondo non lo infuriavano o rattristavano, anzi, erano dei dati preziosi su cui studiare.
era uno scienziato dopotutto.
10 passati a viaggiare per il mondo, annotanto e studiando ogni genere di cosa che riuscisse ad attirarlo, lo avevano reso ancora più folle e dedito alla sua vocazione di scopritore. si chiedeva se mai avesse riavuto un occasione come quella passata, ma nel frattempo se la spassa. tornato a kahonno, si ritrovò nei pressi di quello che sembrava un laboratorio. ci entrò entro e cominciò ad esplorarlo

Il cappelaio prese la sfera pokè che conteneva spinda, e gli fece usare flash per illuminare la stanza.
si coprì gli occhi accecato dall'improvviso bagliore

Meravigliato, l'uomo osservò i vecchi strumenti che giacevano lì, rotti o rovinati, usati per chissà quali esperimenti. I graffi inoltre, erano la ciliegina sulla torta che lo eccitava dalla curiosità.
<< Sublime. >>

Il cappellaio notò il particolare movimento sott'occhi, non era da solo lì dentro.
<< Mio caro spinda, un pò di baraonda per favore. >> il pokemon cominciò allora a provocare un gran fracasso

L'uomo sgranò gli occhi alla vista di quel pokemon: era una specie a lui sconosciuta, mai vista prima d'ora. somigliava ad una volpe dal pelo viola e il ciuffo rosso. si accovacciò e allungò una mano per toccarlo.
<< Avvicinati piccolino, non sono cattivo. >>

<< Coraggio, avvicinati, non voglio farti del male. >> disse il cappellaio, tentando di incuriosire lo sconosciuto pokemon

<< Ma quanta grinta ha questo nanerottolo, forse è doveroso calmarlo un pò. >> il cappellaio ritirò spinda e mandò al suo posto banette, il pokemon spettro.
<< Ipnosi per cortesia. >> lo spettro generò delle onde che conciliavano il sonno. e mentre questo avveniva il cappellaio pensò che un pokemon del genere non poteva aver creato quei graffi così grandi nel muro