~•° Pokemon Aqua °•~ [GDR•pokemon anime&manga•Wi-fi•pokesho•sprite•news]

jack sparrow e il tesoro del cuore degli oceani

« Older   Newer »
  Share  
solaris91
view post Posted on 8/5/2010, 13:49




Ehilà gente, benvenuti, questa è la prima fiction che scrivo sui pirati dei caraibi: spero che questo racconto attiri il vostro interesse e possibili commenti positivi, che vi diverta e che vi piaccia. scriverò il più chiaro possibile e di far piacere a tutti quanti. buona lettura.

Capitolo 1: la fine di una noiosa giornata
Colin West, giovane mozzo della nave Explorer, sbuffava scocciato per l'ennesimo seccante compito che il vice capitano gli aveva impartito. Comprare aragoste per quel ciccione del Capitano Highway lo infuriava, soprattutto per il fatto che quella palla di lardo smidollata capace solo di sbraitare, gli incaricava solamente i lavori più umili e scoccianti.
Se non fosse a corto di denaro, dopo essere fuggito da quello squallido posto chiamato casa, avrebbe lasciato volentieri quella nave.

Il regno di Gibilterra era un luogo come tutti gli altri: una semplice città abitata da gente cupa e dallo sguardo torvo. solo gli ubriaconi si divertano lì, andando nei bordelli o nelle locande, ignorando l'atmosfera grigia intorno a loro. Anche Colin avrebbe voluto provare quel particolare passatempo, ma l'avrebbero sicuramente cacciato a pedate per il suo giovane aspetto, nonostante avesse quasi 17 anni.
Giunse al porto, dopo aver fatto provviste, dove il galeone Explor si stava preparando per riprendere il mare, destinazione Inghilterra. Sospirò rassegnato, sapendo già quale duro lavoro gli aspettava, quando ad un tratto delle grida terrorizzate attirarono la sua attenzione e di quella della gente presente al molo: tutti quanti si avviarono all'unica banchina libera, sussultando e pregando per qualcosa all'orizzonte. Colin si fece strada da la folla, e un gigantesco vascello dalle vele nere lo fece terrorrizzare.

fine primo capitolo
 
Top
view post Posted on 8/5/2010, 14:00
Avatar

►I'M PGV 2◄

Group:
~°Legends°~
Posts:
24,441
Location:
Traverse Universe!

Status:


L'avevo già letto questo primo chap, ma è sempre bello *_*
 
Top
solaris91
view post Posted on 15/5/2010, 14:39




Capitolo 2: L'oscura perla dei mari
Il signore dei mari scivolava velocemente sulla superficie aquatica, spinta dal favorevole vento di ponente che gonfiava le sue lorogore vele che parevano fantasmi. Navigava più in fretta che mai in direzione del porto di Gibilterra, favorita anche dai numerosi remi che ne aumentavano la velocità, fendendo l'acqua che dava l'impressione di creare un passaggio appositamente per lei. Un'uomo in cima all'albero maestro, al posto di vedetta, urlò qualcosa alla ciuma che correva avanti e indietro preparando spade, fucili e cannoni, pronti a causare caos in quella placida città.
Questi ultimi, i cannoni, ruggirono improvvisamente, emanando fuoco e polvere, ricoprendo di poco il jolly roger.

Il molo divenne un caos completo: gente che fuggiva, banchine che esplodevano, e soldati che correvano ai ripari per combattere la nave pirata che si stava avvicinando. Le palle di cannone che piovevano erano assai pericolose. Colin corse per non essere colpito da quelle mine volanti, e soprattutto per non essere travolto dalla carica di persone spaventate che cercavano riparo nell'entro terra. si nascose dietro un carro colmo di barili e osservò l'intera scena: i pirati erano davvero come glieli avevano descritti, pericolosi e senza scrupoli. Dalla spettrale nave vide scendere delle scialuppe cariche di uomini, di sicuro incaricati a razziare le case, quando si accorse che l'Explorer stava levando l'ancora per fuggire.
Branco di codardi e di stupidi, finiranno contro la nave. pensò.
infatti, dopo pochi secondi, una scarica di esplosioni distrusse il veliero che fu avvolto dalle fiamme, inghiottito da lingue rosse simili a demoni. Nel frattempo i pirati erano sbarcati, assetati di sangue e di denaro, affrontando senza paura i soldati che li raggiunsero; una coraggiosa battaglia infuriò tra i due avvaposti, con morti e feriti ovunque, bagnati dal sangue che gocciolando anche nel mare, parevano aver ferito anch'esso.

Colin non aveva mai visto la morte, gli era del tutto sconosciuta. Vederla mietere numerose vite gli aprì uno sguarcio nel cuore e gli fece venire la nausea. Aveva paura, si nascose per non essere scoperto da questo diavolo venuto dall'inferno, pregando il Signore di venire risparmiato. Tra i cacofonici suoni che fracassavano i timpani, un rumore di passi sovrastò tutti gli altri, avvicinandosi verso di lui: si affacciò per vedere chi potesse far una cosa simile, ma vide solamente avvicinarsi un'uomo, un pirata, con in mano una piccola bussola e un sorriso beffardo sul viso.

fine secondo capitolo
 
Top
solaris91
view post Posted on 24/5/2010, 16:01




Capitolo 3: Io sono Capitan Jack Sparrow
Il pirata aveva i capelli lunghi raccolti in grossi dradlocks decorati alcuni con perline, coperti in testa da una bandana rossa e un cappello a tre punte di cuoio.
La pelle era bruciata, forse a causa del sole, e un sorriso a 24 carati. Indossava una lunga giacca marrone che lasciava intravedere numerose cinture legate alla vita, in cui era stata inserita una pistola, dei pantaloni larghi e degli stivaloni color terra di siena la cui suola scricchiolava sotto il terreno polveroso.
Il tizio, nella confusione generale che non lo disturbava, camminò per le vie cittadine reggendo nella mano destra una piccola bussola, tenendo appoggiata sulla spalla sinistra una lunga spada che scintillava sotto i raggi del sole.
Colin lo seguì, dopo aver raccolto una spada senza padrone, sperando di poter far qualcosa per fermarlo.

Lo seguì fino al centro cittadino, inabitato e inanimato, come un'ombra silenziosa. L'atteggiamento del pirata lo incuriosiva: il nord era alle loro spalle, non davanti a loro, la bussola funzionava soprattuto quando si era in alto mare e non sulla terra ferma, come in quel caso.
Proseguì dritto fino a quando non svoltò per una stradina alla sua sinistra, per tornare subito dopo nella via principale camminando all'indietro, voltandosi e andare nella direzione opposta, e ripetere una seconda volta lo stesso gesto.
Ma che cavolo sta facendo?pensò perplesso il ragazzo.
Nel frattempo il pirata aveva assunto un'espressione confusa mentre osservava il piccolo oggetto: lo direzionò in vari direzioni, girando persino su se stesso, fino a quando non guardò dritto in direzione di Colin.
O cavolo!il giovane si nasconse appena in tempo dietro un barile, prima che il tizio lo vedesse. Udì i suoi passi avvicinarsi verso di lui e fermarsi a pochi mentri, segno che era lì vicino. Colin tremò, temendo di essere stato scoperto, uno sparo lo fece sussultare, e il cigolio di una porta si susseguì dopo il rombo dello sparo.
Si affacciò lentamente per scoprire che il tizio era entrato dentro una casa.

Sbirciò all'interno dell'abitazione che risultava spoglia e priva di molti mobili, con solo un tavolo marcio e una stufa di ghisa. Sul soffitto scorse numerosi coltelli, falci, pugnali e mannaie, che dondolavano pigramente producendo un delicato tintinnio. Entrò all'interno della casa, con le assi scricciollanti e un terribile tanfo di carne inputridita; forse era la casa di un macellaio, ma non ne era sicuro.
Raggiunto il centro della stanza, un coltello gli sfiorò il volto, conficcandosi nel pavimento dietro di lui: un uomo grasso, pelato e macchiato di sangue si precipitò di corsa verso di lui con un grosso coltello in mano, dando l'impressioone di essere un bisonte.
Terrorizzato, Colin potè solamente urlare, e quando il ciccione fu a pochi passi da lui si arrestò improvvisamente, con un buco sulla fronte che lo fece cadere all'indietro.
Il ragazzo tremò, scioccato da quell'azione, rimase totalmente pietrificato, incapace di reagire.
<< Ehi marmocchio, puoi anche voltarti adesso. Il suo bersaglio adesso è tutto concentrato solo per te. >> disse una voce alle sue spalle.
Colin si voltò, e vide il pirata che gli puntava la spada contro mentre la sua pistola fumava leggermente, sorridendo divertito.
<< Capitan Jack sparrow al tuo servizio giovanotto. >>

fine terzo capitolo
 
Top
view post Posted on 25/5/2010, 13:36

Allenatore DOC

Group:
Mod Globale
Posts:
5,235
Location:
dalla caotica cittadina di South Park in Colorado xD

Status:


Niente male tutti e questi tre capitoli.
 
Top
view post Posted on 25/5/2010, 14:49
Avatar

►I'M PGV 2◄

Group:
~°Legends°~
Posts:
24,441
Location:
Traverse Universe!

Status:


Anche questi due li avevo letti e non li trovo affatto male, attendo il seguito :)
 
Top
solaris91
view post Posted on 28/5/2010, 15:41




Capitolo 4: Arruolato.
La punta della lama, che sfiorava di poco il collo del giovane, brillava quanto gli anelli che adornavano la mano che la reggeva; ma mai quanto il sorriso del Capitano.
Avanzò di un passo, costringendo Colin ad arretrare per non venire infilzato, tremando all'idea di cosa quel pazzoide avrebbe potuto fargli; provò a scattare di lato, ma la spada lo seguì, avvicinandosi più alla carne sottile e sudaticcia.
<< Se il signore qui è presente è così gentile da spiegarmi le sue intenzioni, forse sarò clemente abbastanza da non macchiare la mia preziosa spada del suo sangue. >> disse il pirata.
Ma Colin non riusciva a spiccicare una sola parola, la lingua era come pietrificata. Ad un tratto, il sorriso del pirata si spense e roteò la spada con agilità, facendola sibilare mentre si conficcava nel petto di un soldato alle sue spalle che stramazzò al suolo, nel frattempo che altri 5 prendevano il suo posto. Un furioso duello rieccheggiò nell'abitazione, spade tintinnanti si univano al concerto dei coltelli appesi che caddero dagli appositi ganci per conficcarsi nel pavimento, e mentre la cascata affilante sfiorava i corpi in movimento, il giovane si rifuggiò all'interno di una stanza in fondo all'abitazione.

Inspirò profondamente, credendo di essere salvo, si diede una fugace occhiata in giro per rendersi conto di essere dentro uno studio, con scrittoio di legno e calamaio e un piccolo scaffale colmo di libri, le cui pareti erano tappezzate da centinaia di mappe ingiallite e macchiate d'inchiostro: Colin osservò meravigliato quei pezzi di carta che raffiguravano terre e isole più o meno conosciute, segnate da appunti scritti in piccolo e rose dei venti.
Ne prese alcune per osservarne da più vicino, quando si accorse che poggiato sul piano di legno c'era una pergamena più nuova, legata da un nastrino rosso e siggillata da un cerchio di cera.
La raccolse e la esaminò: apparentemente non aveva nulla di speciale, assomigliava ad un normalissimo pezzo di carta, e il simbolo sulla cera, una corona trafitta da una sciabola, non gli ricordava nulla di particolare.
D'un tratto, la porta si spalancò e il Capitano pirata comparse sulla soglia. Colin nascose nella maglia la pergamena prima che questo la vedesse, e arretrò per allontanarsi da lui, inutilmente.
Il tizio si guardò intorno, priima di volgere di nuovo lo sguardo sul giovane.
<< Dov'è? >> chiese lui.
<< Che cosa? >> replicò il ragazzo.
<< La pergamena. Sai, quella cosa bianca e arrotolata, chiusa in un sigillo che serve per scriverci sopra. Intendo quella. >>
<< Non so di cosa tu stia parlando. >>
<< Davvero? E quel nastrino rosso legato al tuo polso non proviene per caso da codesto oggetto? >>
Perplesso, Colin si rese conto che aveva davvero il nastro del foglio legato al polso, ma non potè ragionarci sopra, poichè una violenta botta in testa lo fece svenire.

Una forte sensazione di dondolio lo accompagnò mentre vagava nelle tenebre, accompagnata dal suono delle onde e dal forte odore di rhum. Aprì gli occhi, ritrovandosi disteso su una branda malconcia simile ad altre appese in una strana stanza. Si alzò, ancora dolorante, mentre un fischiettar allegro lo attirò in direzione di alcune scale su cui era seduto un uomo dai capelli grigi legati a codino che beveva da una bottiglia verde. L'uomo si accorse di Colin e gli rivolse un sorriso:
<< Ti sei svegliato finalmente. Credevo che la tua testa non si sarebbe rimessa a posto. >>
<< Si...>>
<< Come ti senti adesso? >>
<< Insomma... dove mi trovo? >>
Il tizio rispose indicando l'apertura sopra di sè. Colin salì le scale, barcollando leggermente, scoprendo di essere a bordo di un galeone dove numerosi uomini si davano da fare sul ponte.
<< Ma dove mi trovo? >> chiese stupito il ragazzo.
<< Sei sulla Perla Nera ragazzo. Il Capitan Jack Sparrow ha deciso di arruolarti nella sua ciurma. >>

fine quarto capitolo
 
Top
solaris91
view post Posted on 30/6/2010, 09:10




Capitolo 5: Pirati, tesori e misteri.

<< No! No! no! Mi rifiuto di stare un minuto di più su questa nave! >>
<< Calmati giovanotto! Non è poi così male stare su un galeone di pirati. >>
<< Piuttosto mi butto in mare! >>
Scoprire di essere stato arruolato da una ciuma di pirati non rese molto felice Colin che, aprresa la notizia, fece di tutto per lasciare la nave anche se era in mezzo al mare. Mastro Gibbs tentò inutilmente di calmarlo, trattennendolo nell'assurdo gesto di volersi gettare fuori bordo, provando a convincerlo dei lati positivi della vita piratesca festeggiata con rhum, donnine e sparatorie.
Il resto della ciurma, nel frattempo, rideva a crepapelle nelle reazioni del giovane, sghignazzando con i loro denti ingialliti, la pelle scura per le ore passate sotto il sole e la barba poco curata. Ad un tratto, la porta della cabina del capitano si aprì, e comparì il pirata dai capelli rasta che aveva tramortito il giovane, sgridando gli uomini e cercando spiegazioni: non appena Colin lo vide, provò a saltargli addosso per prenderlo a pugni, minacciandolo con assurde minaccie per tornare a terra, ma questo si rifuggiò salendo a metà dell'albero maestro.

Qualche ora dopo, legato come un salame, Colin fu costretto ad ascoltare il capitano Jack sparrow che, giocherellando con la sua pistola, spiegava il motivo della sua presenza sulla Perla Nera.
<< Sappi che non è nelle mie mansioni di comandante portare a bordo mezze cartuccie. Ho solo fatto un'eccezzione perchè tu hai qualcosa che io desidero. >>
<< La pergamena? prendila pure se vuoi, almeno così mi lasci in pace. >>
<< Sbagliato giovane, ciò che adesso interessa il mio interesse e quell'interessante nastrino rosso che pare interessato a te. >>
Il ragazzo rimase perplesso a quelle parole, e gli ci vollero cinque minuti per capire cosa volesse dire: scorse un sottile nastro legato al suo polso, solido come una catena. Si ricordò di averlo avuto anche prima di svenire.
<< A che ti serve? A decorarti i capelli? >>
<< No grazie, il rosso non mi dona, non fa per me. Forse tu non lo sai ma quel filo serve a guidarci da... qualche parte in cui dovremmo essere guidati. >>
<< Parla chiaro, non ti seguo. >>
Sparrow ordinò ad uno degli uomini di portagli la pergamena trovata, e non appena gliela fu consegnata, mostrò al ragazzo che cosa c'era segnato sopra: scarabocchi, numeri sparsi e disegni senza senso ricoprivano l'intera pagina; somiglianti ai disegnini dei bambini che non avevano alcun significato. Colin non capiva cosa volesse dire tutto questo.
<< Mi stai prendendo in giro? >>
<< Lo farei se ne avessi una buona ragione, ma dato che non ne ho, è verità quella che ti dico. >>
<< E... io cosa centrerei? >>
<< Hia mai sentito parlare del Cuore dei Mari? >>

Quel nome bastò a far tornare indietro nel tempo con la mente il giovane Colin a tanti anni fa, quando era ancora un bambino, felice e spensierato, nella sua cara inghilterra. Un ricordo chiaro come il sole, nonostante la distanza di tanti anni, fece riermgere la tristezza di un evento terribile legato ad una persona a lui cara, perduta per sempre, catturrata dalla morte. La ricorda ancora nelle sue risate, nei suoi giochi, nella sua protezione e nei suoi racconti... trai quali uno legato ad un viaggio sempre creduto puramente fantastico.
7 mari.
Mille velieri.
Un unico cuore.

Mentre Jack sparrow lo guardava incuriosito, Colin capì di cosa si trattava e perchè avesse menzionato quel nome.
<< Tu stai cercando il tesoro degli oceani, non è così? >>
<< Dunque conosci la leggenda. >> disse sorridendo il pirata.
<< Perdi tempo prezioso, è solo una storia nata dalla fantasia dei marinai. >>
<< Le mie fonti dicono invece che possa trattarsi di realtà, è questo foglio è la guida che ci condurrà alla via. >>
<< Come? >>
<< Essa nasconde l'indizio che ci porta alla prima tappa, il punto di partenza per la ricerca tanto desiderata. Una...mia cara... amica mi ha avvertito che questa era la preda che dovevo cercare, e che un vecchio pazzo la nascondeva per sfruttarla al momento giusto. Sfortunatamente fino alla morte ha rifiutato di darmi la traccia. >>
<< E cosa centra il nastro che mi lega il polso? >>
<< Non lo so, ma mi ha detto che è la chieva per avere ciò che voglio. Quindi non fare tante storie è avvicinalo. >> costretto da un rozzo pirata puzzolente, Colin avvicinò il polso liberato al frammento di carta e... il nastro prese vita, trasformandosi in un serpente sibilante che scrutò con vitrei occhi neri i segni sparsi sulla pergamena. Dopodichè si allungò per giungere di fronte alla faccia del capito che strabuzzò gli occhi e rimase immobile, almeno fino a questo l'essere non si trasformò in un pugno che lo colpì dritto in faccia.
Dolorante, Sparrow si tenne il naso arrossatto per la botta, e cercando essere il più serio possibile, si rivolse al timoniere.
<< Rotta per le Hawaii timoniere. >>
<< Ti arrendi già capitano? >>
<< Jack Sparrow non si arrende mai. Ho solo bisogno di una mano. >>
<< Andando in quel gruppo di isole? >>
<< Proprio così. Purtroppo...sono costretto ad andare da una persona. >>
<< Sembri impaurito. Stai tremando. >>
<< Colpa del naso che mi fa male. >>

fine quinto capitolo
 
Top
7 replies since 8/5/2010, 13:49   61 views
  Share